martedì 8 marzo 2011

IL SUPREMO CARDINALE un racconto di Ivo Tiberio Ginevra



In un’epoca assai lontana e molto confusa dove il potere temporale è della polizia, Italo sta per essere nominato Cardinale. E’ inginocchiato in fondo alla piccola sala ed indossa un vestito nero, elegante e lucido, con una medaglia d’oro che brilla nello scuro della sua persona. Ha le mani giunte sotto il mento rasato fresco e lo sguardo attento e fisso sul Supremo Cardinale che benedice i presenti in una Prefettura affollata consegnando gli eleganti baschi color oro, simbolo del potere e clou della cerimonia. Fra poco il Supremo Cardinale nel suo lussuoso abito da cerimonia avanzerà verso Italo, ma Italo non è felice. E’ solamente incredulo. Molto incredulo. Guarda fisso il Supremo e continua a restare incredulo eppure, mai nessuna promozione è stata meritata come la sua. Un’onesta politica, una dedizione totale al lavoro, un’incessante opera divulgativa di modernizzazione moralizzata, un’onestà ormai diventata simbolo dei suoi meriti. Il popolo lo ama, i Magistrati sono dalla sua parte, i Prefetti lo viziano e perfino il Papa chiede costantemente sue notizie. Tutto insomma. Tutto…… eppure Italo ha paura. Nella sua pura ingenuità ora che il potere è a pochi passi da lui, resta ancora incredulo. “Si tratta di uno sbaglio se sono qui! Certo, che cosa ho fatto di così speciale per meritare quest’altissima carica? Perché io e non qualcun altro?”. Che umili pensieri nel suo cervello. Intanto il religioso avanza, stringe le mani e consegna i baschi d’oro che i nuovi cardinali non indossano. Ora è il turno di Italo. Tutti applaudono. Anche lui come gli altri riceve il grande potere ed anche lui lo tiene in mano. Poi, dopo la cerimonia, in una saletta attigua il Prefetto con la sua tonda faccia invita tutti i neo-cardinali ad indossare il berretto e, come vuole la tradizione, risvoltato. “E’ molto buffo” pensa Italo “anzi ridicolo. Se un domani sarò Supremo questa meschina scaramanzia la farò sparire per sempre, insieme a questo grossolano Prefetto che ormai è un inferiore a tutti gli effetti e continua a dare queste volgari pacche sulle spalle. Tutto questo non è serio e noi abbiamo bisogno di serietà ed onorabilità partendo dalla base, altrimenti non si è creduti”.

Sono passati ventidue anni e già da tre Italo è il Supremo Cardinale.

Il popolo lo imita, lo stima, lo crede giusto ed onesto e così è. Nell’arco del suo mandato Italo ha fatto imponenti riforme e tante altre cose belle e buone. Nomina i Cardinali sempre giusti e onesti. E’ lui il simbolo d’ordine e polizia mondiale. L’Imperatore ha proposto la sua nomina al soglio Pontificio e fra qualche giorno sarà nominato Papa. Finalmente, dopo tanti secoli di governo arabo è un cattolico a sedersi sull’ambito trono, ma un piccolo particolare, insignificante nella sua tradizione, purtroppo ancora in vigore per i Papi e chissà come sfuggito alla riforma dell’ordine legale, può costargli tutto. Può distruggere in un solo attimo tutta la sua opera e principalmente la sua immagine. Nella corsa al trono di Dio, Italo ha dimenticato che un Papa è ancora legato al vecchio e superato rito della cresima e per essere Papi bisogna essere cresimati. Lui non lo è, e proprio grazie alle sue riforme non lo potrà mai essere, né per altro può abolire questo requisito ora che sederà sul soglio pontificio. Nel frattempo, Italo come un dio viene eletto Papa, ed il Cardinale Saucier nominato dall’Imperatore per il controllo dei requisiti formali di legittimità del nuovo Papa. E’ proprio Saucier, già tempo nominato Cardinale da Italo, il suo controllore. Proprio quel Saucier che gli piacque tanto per il suo carattere incorruttibile, sarà quello che lo sputtanerà e lo ricoprirà di fango e merda fino a farlo sprofondare, proprio come lui stesso gli ha insegnato a fare con gl’imbroglioni. “No! Tutto questo si deve evitare. Si deve evitare. L’ordine mondiale resterebbe sconvolto. Bisogna intervenire subito. Per prima cosa è necessario farlo tacere, non sarà facile ma si conosce il suo prezzo” o meglio, Italo conosce benissimo il punto debole di Saucier, ed è lì che lo colpirà; una bella nomina a Supremo Cardinale più il titolo di primo consigliere del Santo Uffizio se starà zitto e questo è subito dopo l’investitura, poi in seguito altri favori, e se non dovesse bastare altro potere, denaro e donne a volontà. Comunque, poi sarà necessario farlo uccidere. “No, meglio ucciderlo personalmente per evitare scandali e testimoni. Un po’ di veleno…..E’ meglio simulare un incidente, un banale e disgraziatissimo incidente che lo farà volare fuori della finestra”, ed Italo sarà addolorato e la parola di un Papa peraltro testimone dell’accaduto basterà a far archiviare le indagini.

Tutto è andato come previsto. Tutto è in regola, gli uomini credono molto nell’onestà di Saucier. Italo è ufficialmente salito sullo scranno papale ed il suo primo atto di Dio in terra è stato quello di far nominare Saucier Supremo Cardinale e Primo Consigliere del Santo Uffizio con la seguente motivazione “…per le sue doti di onestà, incorruttibilità, religiosità ed attaccamento al dovere.”

Il pontificato di Papa Italo XI passò alla storia come il più breve di tutti i tempi. La balaustra del vetusto Palazzo Prefettizio cedette proprio sotto il peso dello sventurato Italo mentre era a colloquio con il suo Primo Consigliere. Fu un volo di circa trenta metri, dove il disgraziato Papa Italo trovò una morte terribile e all’istante. Ovviamente non fu aperta nessuna inchiesta. Bastò semplicemente la descrizione dell’accaduto da parte dello sconvolto Primo Consigliere e Supremo Cardinale … Saucier.

I funerali furono solenni e l’intera umanità pianse Papa Italo. Saucier disse un gran bene del Santo Padre, e pianse pubblicamente commovendo tutti.

Quindici giorni dopo i funerali, il Supremo Cardinale Saucier fu segnalato all’Imperatore quale successore di Italo e solo dopo altri tre giorni divenne Papa. Governò con il nome di Papa Italo XII. Si! proprio di Italo come ebbe lui stesso a dire nel giorno della sua incoronazione “….nel rispetto ed imperitura memoria di quel grande Papa da tutti noi amato che fu Italo XI, nostro maestro e da oggi guida spirituale per noi tutti.

Saucier era cresimato e non ebbe problemi. Pontificò quattro anni e fu ricordato come l’uomo del rinnovamento morale e spirituale. Purtroppo ancora a tutt’oggi le circostanze della sua morte rimangono un mistero.

Ivo Tiberio Ginevra

1 commento:

  1. Azzardo una interpretazione di questo racconto. Un po' come dire: se pensi il male è già stato pensato, niente di nuovo, forse è meglio pensare il bene.
    ciao ciccio
    p.s.
    Ti passo il link di un racconto che a sua volta mi aveva raccontato il nonno
    http://groviglidiparole.blogspot.com/2011/03/la-vitturina-del-56.html

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