martedì 31 luglio 2012

Lo scommettitore

Remo Bassini
Fernandel Editore
Anno 2006
Pag. 188


TRAMA: Chi è lo scommettitore? È uno che scommette prima di tutto con se stesso, e poi con gli altri. Lo scommettitore lavora nell'ombra e mette in campo ogni mezzo: prostitute, cimici, spioni, corruzione. E più la scommessa è difficile, più lo scommettitore ama giocare. Fino al giorno in cui decide di scendere in campo in prima persona per una donna, candidata sindaco ma già data per perdente... Un libro che racconta un'Italia di provincia, in cui la vittoria o la sconfitta politica possono essere decise da uno scandalo, e il confine tra verità e menzogna è in mano all'etica dei giornalisti.


Recensione a cura di Ivo Tiberio Ginevra
pubblicata su thrillerpages.blogspot.com

Lo scommettitore è uscito per i tipi della Fernandel nel 2006 e a distanza di 6 anni dalla pubblicazione, rimane un testo più che attuale, e credo che lo resterà ancora per molti anni a venire.

È la storia di un personaggio (che lo scrittore non nominerà mai) alla ricerca di se stesso, o meglio, in fuga da se stesso. Di mestiere ha fatto l’investigatore privato, ma nella realtà è uno sporco faccendiere intrallazzato con oscuri poteri, immerso in un mondo politico fatto di spie, corruzione, prostituzione ed altro, ma sempre e in ogni caso sguazzante nell’amoralità.

Il protagonista del romanzo è innamorato del suo lavoro sporco. A lui piace condizionare la vita e il futuro delle persone. Piace condizionare la vita politica d’intere cittadine di provincia del nord Italia. Piace sporcarsi le mani e pesare la moralità dei propri interlocutori. Per far questo ha pure un ufficio ricco di tecnologia e puttane. Dove la prima serve per spiare, le seconde per arrivare dove non arriva la prima. Intercettazioni telefoniche, microspie, sesso e ricatti. Ma soprattutto a questo anonimo personaggio, che ama e cura con scrupolosità il suo anonimato in tutte le forme, piace scommettere. Lui è uno scommettitore. “… Lucia sapeva bene che a lui piacevano le scommesse, quelle difficili, quelle folli. Quelle improbabili no: era uno scommettitore-calcolatore lui.” E lui prende un incarico, ovviamente sporco, come favorire l’elezione di un candidato a sindaco e con ogni mezzo illecito cerca di raggiungere l’obiettivo. Lui scommette su questo. Scommette con se stesso che ci riuscirà. E vince sempre, perché è bravo e perché ogni uomo ha un prezzo. Alla fine si sfida in scommesse sempre più difficili, fino a desiderare di avere un incarico dal Vaticano per favorire o condizionare l’elezione di un Papa al posto di un altro. Ma un giorno, una scommessa persa, lo induce a guardarsi dentro e non si piace più. Anzi non si piace per niente e sente il bisogno di fuggire da se stesso per trovare una nuova dignità, ma è pur sempre uno scommettitore e da scommettitore esce di scena. Si confeziona una sfida. L’ultima. La più difficile e parte, verso una nuova cittadina, senza soldi, senza macchina, casa. Senza niente. Rinunzia a tutto per cercare la sua dignità perduta e magari l’amore.

Remo Bassini è grande nel mettere su carta questo personaggio così semplice e altrettanto complesso senza fare il grillo parlante retorico e morale. Lui avanza nella storia con tono realistico e impietoso. Sviscera i giochi di potere che animano le tranquille giunte comunali di una provincia indifferente. Scrosta l’intonaco della missione sociale dei politici rendendoceli soltanto preoccupati a non perdere la propria poltrona, innamorati o semplicemente drogati dal loro stesso potere e soprattutto conferisce dignità alle persone umili, oneste e a se stesso.

La scrittura di Remo Bassini è intensa e personale, ricca di balzi temporali che sospendono il lettore nell’azione o nel ritmo, come se si trattasse di un giallo narrato in prima e poi terza e poi ancora in seconda persona, al presente al passato al futuro. Un grande e difficile esercizio letterario interessante e singolare, riuscito in pieno.

Una lettura bella e sempre attuale di uno scrittore che con il suo narrare lucido e impietoso mette a nudo le contraddizioni della provincia del nord Italia, continuando nella tradizione di grandi scrittori come Buzzati, Pavese ed altri noti.

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