FRANCESCO MUZZOPAPPA
Fazi Editore
Anno 2013Pag. 223
Fabio Loriero è diplomato al
Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. È una giovane promessa. È l’allievo
preferito di registi del calibro di Gianni Amelio e Sorrentino. La stampa lo
indica come l’erede di Rulli e Petraglia. Appena uscito dal Centro lo cercano
tutti, ma lui rifiuta di lavorare alla sceneggiatura di “Un medico in famiglia”, sbatte il telefono in faccia ai produttori
di “Un posto al sole” e addirittura
brucia il biglietto da visita del produttore della nota serie televisiva “Don Matteo”. Questo perché Lui, è
orgoglioso. Lui è migliore del corso, l’erede dei grandi sceneggiatori italiani
e non può abbassarsi a scrivere per le fiction. Ma Fabio Loriero commette
l’errore di perseverare e continua rifiutando tutto finché, un giorno il suo
telefono non squilla più e lui cade in depressione e senza soldi. Vede i suoi
colleghi di corso lavorare con Verdone, Archibugi e anche all’estero, ma
soprattutto vede l’ascesa del suo amico Giovanni Settemacchie alle vette del
cinema che conta. Giovanni, infatti, lavora con Bertolucci. Sì proprio
Giovanni. Il più cretino del corso, e lui? La grande promessa, che fa? Fa cose
incredibili! Fa sceneggiature a base di “OOO”, e spesso litiga con il suo
produttore che le vuole a base di “AAA”. Sissignore, è pazzesco, ma Fabio
Loriero per vivere fa lo sceneggiatore di film porno. Così mentre i suoi
colleghi fanno carriera e scrivono per grandi registi, lui sprofonda negli
abissi del cinema porno scrivendo sceneggiature-parodie di film o romanzi di
successo come: “Il profumo del maschio
selvatico”, “Dorian Gay”, “Analcord”, “Erezioni di piano” ecc.. Fabio fa questo lavoro senza un minimo di
passione, nascondendosi da tutti, costretto a celare e mentire per salvarsi
dall’umiliazione di lavorare nel porno. Ma nonostante tutto il nostro “Fabius” è sempre un artista di qualità e
alla fine riesce pure a vincere il premio come miglior sceneggiatore all’XXX
Festival del cinema porno a Cannes con “L’importanza
di chiavarsi Ernesto”, parodia del capolavoro di Oscar Wilde (non oso
immaginare cosa succede alla giovane Cecily e Miss Prism, anche se appare
ovvio).
Altro ancora riserva la vita al
nostro eroe, ma per non togliervi il piacere della lettura mi astengo dal
raccontare il seguito, anche se volendo potrei farlo, perché il fascino di
questo libro, non sta soltanto nella
freschezza e strampalatura della trama, ma soprattutto in quell’umorismo amaro,
costellato da fallimenti e speranze infrante, che grazie alla grande auto ironia
del narratore si trasforma in un piccolo capolavoro d’assoluta comicità, dove
spesso ci si sorprende a ridere di gusto in un momento topico: “Indossava un cappellino che definire
eccessivo è riduttivo. Corrisponde esattamente a ciò che sceglierebbe la Regina
Elisabetta nel caso decidesse di sfilare nel carro inaugurale del gay pride.”
Battute come questa si susseguono per tutta la durata del libro, ma senza
strafare. Messe sempre al momento e al posto giusto. Senza far diventare
l’opera il monologo di un comico strappa applausi, mantenendo sempre il sottile
equilibrio fatto d’auto ironia, comicità e irriverenza, senza scendere mai nel
volgare, restando per giunta in una tematica che di per se è piuttosto
triviale. Il porno, infatti, non disturba affatto il lettore restando un
argomento incidentale, inoltre il linguaggio di Muzzopappa è sempre piacevole, fatto
da lunghi monologhi a frasi brevi.
La caratterizzazione del
personaggio è ottima e Fabio suscita subito le nostre simpatie proprio per
quella sfortuna che lo perseguita, dato che oramai si è epurato dall’orgoglio
dei sogni di gloria dell’Accademia e da tempo si sbatte come migliaia di
giovani d’oggi alla ricerca di un lavoro, sapendosi adattare anche a cose che
mai si sarebbe immaginato di fare pur di risolvere le proprie necessità
economiche. Si vergogna, certo! E vive in Una
posizione scomoda fatta di segreti, imbarazzi e doppi sensi, ma è tenace,
tosto, e non si abbatte nella ricerca di realizzare il suo sogno.
In conclusione il libro di
Francesco Muzzopappa è molto gradevole. Fa ridere per la quantità
impressionante di battute comiche e situazioni sui generis lanciando il messaggio ai giovani di non mollare e
credere nei sogni anche se nel suo caso il protagonista per affermarsi, Obporno collo, si è trovato spesso in Una posizione scomoda.